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Visualizzazione dei post da gennaio, 2024

Macalda di Scaletta Zanclea

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Che la storia la scrivano i vincitori è cosa cognita. Se poi lo sconfitto in questione è una donna, anticonformista e di spirito libero, immaginate con quali intercalari, appellativi e aneddoti talvolta fantasiosi, è possibile per chi scrive al soldo del potere, narrare le vicende di questa figura; dotata non solo di bellezza e intelligenza fuori dall'ordinario, ma anche di potere, istruzione, capacità di usare le armi e destreggiarsi egregiamente con gli scacchi al pari di un uomo, al punto da diventare la prima scacchista siciliana.  Nel 1200, in un epoca in cui era inconcepibile che una donna attirasse a sé tali e tante prerogative, sottraendosi volontariamente al ruolo convenzionale di brava moglie e madre, l'immagine che di questa donna si tramanda viene demonizzata dai suoi detrattori e consegnata alla damnatio memoriae, con racconti taglienti tanto quanto le spade con le quali abilmente si destreggiava.  Per svelare l'identità di questo personaggio, bisogna fare u

Sola Sperlinga negavit...

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Il salto temporale, lo si avverte subito, arrivando in questo ancestrale territorio. I secoli si mischiano ai millenni e gli anfratti misteriosi, diventano narratori di storie lontane che si perdono nel vento come in un canto. Sperlinga solitaria e affascinante, diventa un portale temporale attraverso cui, se si chiudono gli occhi, si accarezza la roccia rupestre e si ascoltano i suoni, si può chiaramente udire lo scroscio furente di una battaglia, il rumore degli zoccoli dei cavalli in corsa, lo stridere delle corde, lo strisciare lento delle catene e ancora più indietro nel tempo, la magia dei riti Siculi, le sacre sepolture, il misterioso meridiano della storia ed in fine il silenzio, che condensa in un’ attimo sospeso tutto lo scorrere di un’era. Sulle case troneggia il castello, che è maniero, prigione, chiesa, complesso di grotte, altare e in alto, sulle sue più ardite cime diviene nave che percorre l’orizzonte delle verdi vallate, i campi e i pascoli di questo scorcio di Sicilia

Il mercato delle pulci di Catania

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  “A villa e’varagghi” e “l'archi  da Marina”, nel gergo collettivo Catanese, individuano specifici luoghi conosciuti da tutti ed intrinsecamente legali alla storia della città. Gli antichi archi della Marina, un tempo bagnati dal mare e tutt’oggi sovrastati dalla linea ferroviaria, insieme all'ottocentesca villa Pacini (detta appunto dai Catanesi “villa e' varagghi”, perché anticamente frequentata da perdigiorno annoiati che non facevano che varaghiare, cioè sbadigliare, seduti sulle panchine), costituiscono ogni domenica mattina  dell'anno, l'animata location di un singolare e variegato mercato; il mercato delle pulci domenicale di via Cardinale  Dusmet. La centralità di questo singolare mercato, che dista pochi passi dal castello Ursino, dal Duomo, dalle terme  Achilliane, dalla via Etnea, dalla pescheria, dalla chiesa della Badia di S. Agata e da piazza Università, permette di coniugare la visita tra le sue svariate bancarelle, con una gradevolissima passeggiata

Cassone viaggio tra le mele dell' Etna ed il panorama sulla valle del Bove

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L'Etna, con la sua forza e la sua bellezza, è uno scrigno di doni preziosi che non finisce mai di incantarci. Oggi ci incammineremo lungo un percorso di non particolare difficoltà, che ci mostrerà tutta la maestosità di un panorama unico. Partendo da Zafferana Etnea, il bel paesino conosciuto per le tradizioni legate alla montagna, il miele e l'Ottobrata zafferanese, che ogni anno, mette in mostra le migliori produzioni artigianali enogastronomiche e dolciarie di questa parte dell' Etna, si percorre la strada che porta sul versante Etna sud, verso il Rifugio Sapienza. Dopo alcuni chilometri, caratterizzati da tornanti e punti panoramici che offrono  una visuale che spazia dalla playa di Catania alla Calabria, si gira sulla destra il bivio per la SP-92 via Cassone seguendo le indicazioni per S.B. Monte Pomiciaro. La strada si diparte tra curvoni, su cui  si affacciano sia ulteriori sentieri di montagna, segnalati dalle immancabili strisce bianco e rosse che appezzamenti di t

La grotta del gelo

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Si stenta a credere che dal magma incandescente, possa aver vita un ghiacciaio. Il paradosso appare troppo forzato per pensare che una tale circostanza possa essere reale, ma la straordinaria bellezza della natura ci ha da sempre abituati a scorgere l’incredibile nella perfezione delle sue mirabili opere. Così succede che dalla lava o per meglio dire, da un canale di scorrimento lavico, abbia vita un ghiacciaio perenne, incastonato nel cuore del vulcano più attivo d’Europa. L’itinerario di oggi ci condurrà all'interno della Grotta del gelo, la formazione glaciale più a sud dell'intero continente europeo, alla scoperta dell’ennesimo miracolo donato dalla natura a  questa meravigliosa terra. Posta a quota  2045 m, sul versante settentrionale dell'Etna, a qualche km da Maletto, la grotta è raggiungibile da diversi sentieri, seguendo percorsi escursionistici di media difficoltà, che attraversando colate laviche secolari e paesaggi  incontaminati, conducono al suo d’ingresso. Qu